ERRATA CORRIGE

Brillident

Stasera Firenze è fresca come un cuscino appena tirato fuori dal frigorifero, mi infilo qualcosa di bianco a piegoline e vado a giocare con la sotterranea.

Ieri, oggi, domani.

Non sono giornate fatte per pensare.

Sarcasmo

Isola delle Antille, festa. Una ragazza che dimostra sui 37 anni vestita con un improbabile e luccicante bolerino si dimena al ritmo di una musica scalmanata, entusiasta di essere notata da tutti, compresi i tavolini e gli ombrelloni in spiaggia.
In secondo piano vedo Giulia e Stefano, seduti su un divanetto, che la guardano impassibili ma visibilmente interdetti. Ad un tratto la ragazza sembra perdere un anellino che portava ad un dito del piede, riprende il controllo e interrompendo la sua danza woo-doo si mette a cercarlo per terra.

Stefano: "Guarda, ha perso qualcosa..."
Giulia:     "La dignità!"

Auguri

Domani è il tuo compleanno, non credere che me ne dimentichi.
Ma se me lo dimentico sappi che me ne ero ricordato.

(per Margherita)

Progetti

Mah...
Ci sono 12 nuove fragole da raccogliere.... queste sono gioie!
Un saluto a Giovanna che parte per il Messico.
Un bacio a Paola che parte per Stoccolma.
Una stretta di mano a me che al massimo prendo un interregionale.

La felicità è desiderare quello che si ha.
Ma può mai essere stata partorita una balla più cretina?
Però oggi sono contento e vado a coltivare le mie aspirazioni.

E ho 12 nuove fragole da raccogliere.
Queste sono gioie.

Stop.

Ottima cena, ottima conversazione, ottima la salsa ai mirtilli sulla mia camicia bianca.
Ho rivisto Teresa con piacere, Michele con piacere e Silvio con piacere.
E con piacere me ne vado a letto.
Non tanto perchè sono stanco ma perchè se fumo un'altra sigaretta posso cardare il pelo del mio gatto con la lingua.

Tipo vincere un Oscar 

Mentre camminavo pensavo ai sogni, non quelli notturni bensì ai sogni ad occhi aperti. Molti confondono un sogno ad occhi aperti con una speranza o con un progetto di vita: se chiedi quale è il sogno della loro vita ti rispondono una buona carriera, una casa con inserita all’interno una famiglia, una laurea mai presa oppure vivere su un’isola tropicale, tutte cose che con uno sfacciato ingenuo ottimismo sono in teoria realizzabili. Il sogno, quello grande, deve puntare in alto, deve osare, deve avere una sfrontatezza tale che agli altri possa risultare sciocca e fastidiosa.

Piano segreto

Alberta, ho organizzato tutto.
Partenza con l'Eurostar delle 8.34 e arrivo a Torino. Linea pubblica extra-urbana per raggiungere lo stabilimento di San Mauro.
Piazzamento delle bombette puzzolenti.
Fuga a piedi in direzioni separate tu travestita da Minni, io con un due pezzi e sul culo la scritta "Revolution".
Poi non ci telefoneremo per almeno una ventina di giorni.
Ci rivedremo casualmente per uno spriz intorno al 16 Giugno e ci chiederemo dove siamo stati per tutto questo tempo, fingendo genuino interesse per le rispettive risposte.

A domani.

Que

Era il 1976, ero già un divoratore appassionato di fumetti Disney, che per me erano una Bibbia, un Dizionario e un Atlante geografico allo stesso tempo. Conoscevo i lungometraggi animati a memoria, canzoni a memoria, dialoghi a memoria.

Classe di scuola elementare, la brava ed appassionata maestra Liliana sta insegnando l’uso della lettera Q e non ha idea migliore che disegnare i nipotini di Paperino per farne dei cartelli da appendere al muro ad uso e consumo di tutti i bambini. Qui ha una maglietta verde, Quo una maglietta rossa, Qua è vestito di giallo… ma chi cazzo è quel paperetto vestito di blu??!! Que? Non mi do pace, Que non esiste, questa pazza non può prendersi una licenza così grande e grossolana unicamente perché i bambini che mi circondano non sanno usare la Q e non leggono Disney! Quel giorno mi sono reso molto antipatico ed impopolare, sicuramente privo di elasticità mentale. Ma Que proprio non esisteva!
La punizione, adesso solo una bella memoria, è una mia foto ricordo con quattro cartelli colorati alle spalle: Qui, Quo, Qua e Que.

Mah.... 

Ho rasato pezzi di prato con una forbice da giardiniere.
Sono quasi sicuro che mi sia venuta la periartrite.

Ora temo di rompermi il radio avviando la lavatrice.

E chi mal comincia?

C'è il sole. Ma non splende sul mio conto corrente. Una cosa mi rallegra oltre a farmi incazzare: che quello sbruffone maledetto che si è sempre gonfiato il petto come un gallo adesso non abbia i soldi per pagarmi, ma raramente una consolazione è stata più magra di questa. Anche perchè i soldi per il pieno della sua Audi station-wagon continua ad averli.

E buongiorno a Stefano, il mio agente. Li hai trovati due minuti per visitare il mio blog o sei in riunione? A dire il vero, se le tue riunioni portano ai risultati di ieri pomeriggio... beh, che fai, non sei in riunione? Vai in riunione!
E prenota l'Eurostar.

Io vado a disegnare dei fiori.

Detto così sembra davvero che Stefano sia il mio agente, in realtà io sono il suo navigatore satellitare.

Tu ne quaesieris, scire nefas... 

Me ne sto qui appolaiato su questo trespolo, so contare almeno fino a dieci e so a memoria i Carmina di Orazio. Perchè la vita non mi compra?

Costo troppo?

Ad majora

Credo che la mia serata annegherà in un barattolino di gelato alla panna cotta e caramello. Quale migliore buonanotte?
I sensi di colpa svaniranno nel sonno e domattina tornerò a sperare che mi abbiano pagato quelle maledette fatture! La mora dell'Iva non pagata sta maturando appena più lentamente del mio disappunto.

Ma è stata una buona giornata e per di più produttiva: non ho litigato con Photoshop (escludendo la mia difficile relazione con la tolleranza della bacchetta magica), non ho ricevuto notifiche di multa per divieto di sosta (la mia collezione si è fermata a 27), non ho avuto sbalzi di umore. Ho anche ricevuto due buone notizie che vorrei metabolizzare lentamente in modo che la soddisfazione non si esaurisca subito.

Evviva gli sposi!!

Mio cugino si sposa con una che non conosco. E' già tanto se riconosco mio cugino, e se per caso lo incontrassi per le vie di Milano lui non riconoscerebbe me!
Eppure la partecipazione è arrivata, e con stupita preoccupazione anche l'invito.
I futuri sposi hanno già casa, mobili, gadgets e ninnoli da mettere su centrini appositamente predisposti, quindi niente lista nozze ma denaro contante, peccato... avevo splendide cose da reciclare. Purtroppo non potrò partecipare alla cerimonia: la motivazione ufficiale è che sarò all'estero per lavoro ma in realtà non ho soldi per comprarmi un nuovo paio di pantaloni.

Tanto mica sanno che ho un blog!!

Bambini

Sono un figlio unico che esprimendo un coinvolgimento vero e completamente disinteressato trasforma felicemente figli di  amici in nipoti propri. Non ho una lira per uno straccio di regalo, non so scegliere vestiti per neonati e ho il terrore di tenerli in braccio, ho paura che non vogliano stringere forte anche il mio dito e temo l’imbarazzo di farli piangere. Temo i bambini fino ai 14 anni, quando sono finalmente in grado di investirti con uno scooter. Una volta ero rapito a guardare due squadre di bimbi sui sette otto anni che improvvisavano una partita di calcio in piazza Dante a Napoli, dopo poco mi sono avviato alla metropolitana ed il loro pallone mi ha colpito deviando dalla traiettoria voluta, una di queste innocenti divine creature mi si è avvicinato sudato e ansimante, non mi ha guardato nemmeno mezzo secondo, ha raccolto la palla e voltandosi verso gli altri ha gridato: ”Sto bbarile ‘emmerda!”. Temo i bambini e odio il calcio!

Riflessi

Mi ha chiamato Giulia, stava uscendo dal dentista, si sta facendo sostituire le otturazioni con altre in resina bianca, adesso ho due motivi per invidiarla: il coraggio di avere preso la decisione ed il risultato per averla presa. Ha detto che la prossima volta che mi vede mi riderà sguaiatamente in faccia con la bocca aperta ed io impallidirò nei riflessi perlacei dei suoi nuovi candidi molari. So che sarà così.

Cipì

Sono andato a dare un saluto a Paola. Ha un canarino in gabbia. Ho detto che le regalerò una gabbia più grande dove tenerlo, spero solo che quell’animale ci si trovi bene, alle volte credi di migliorarne le condizioni e loro muoiono di depressione per lo shock del travaso ambientale, una specie anomala di Sindrome di Stoccolma.

Non sia mai che le ammazzo il canarino: non le ho mai fatto un regalo in vita mia e l’unica volta che spendo qualche euro si trova una bestia gialla e fredda con le zampe serrate all'insù.

Incipit

Ho creato un blog. Dovrei scrivere qualcosa di memorabile come primo messaggio?
Oggi non sembra la giornata giusta, facciamo che lo ho creato domani così passerò le prossime ore a pensare a qualcosa di straordinario. Da un po' non scrivo nemmeno la lista della spesa.... ed è un peccato con tutto quello che c'è da dire.
Comunque non mi chiamo Aldo.